Consiste nell’impiego di particolari farmaci anticancro, detti citotossici o antiblastici, per distruggere le cellule tumorali. Anche se si tratta di una modalità terapeutica molto usata per il trattamento di numerose forme tumorali, è meno usata per il trattamento del carcinoma prostatico. Alcuni dei farmaci più usati sono mitoxantrone, epirubicina e estramustina (compresse).
La chemioterapia può essere attuata nei casi in cui il tumore si è diffuso oltre la prostata e non può essere più controllato con l’ormonoterapia. In questo caso lo scopo è ridurre le dimensioni del tumore, tenerlo sotto controllo e alleviare i sintomi, cercando così di preservare la qualità di vita.
I chemioterapici si somministrano usualmente per endovena. Essi possono provocare la temporanea diminuzione delle cellule normali del sangue. Se la conta dei globuli è bassa, sarete più soggetti a infezioni e vi stancherete facilmente. Per tale motivo, nel corso della chemioterapia, sarete sottoposti a analisi del sangue e, se necessario, vi saranno somministrati antibiotici a scopo profilattico. Se la chemioterapia determina una condizione di anemia, potrete essere sottoposti a emotrasfusione
Altri effetti collaterali includono stanchezza (fatigue), senso di nausea e vomito, e caduta dei capelli. Per quanto attiene a nausea e vomito, oggi sono meno problematici che in passato per la disponibilità di efficaci farmaci antiemetici.
Tab. 3 I benefici e gli effetti collaterali dell’ormonoterapia
Trattamento
Benefici
Effetti indesiderati
Orchiectomia subcapsulare
(asportazione dei testicoli che secernono il testosterone)
· Intervento abbastanza semplice
· Giova all’80% degli uomini trattati
· Non si devono somministrare compresse né effettuare iniezioni
· Cambia l’immagine di sé
· Potrebbe richiedere una terapia farmacologica in un secondo tempo
· Gli effetti collaterali comprendono vampate, perdita della capacità di avere o mantenere l’erezione, e diminuzione della libido – questi effetti non sono reversibili
Iniezioni
· Non richiedono alcun inter